Il suolo sul quale viviamo
Il suolo, come lo conosciamo oggi nella sua molteplicità, esiste da circa diecimila anni, e si formò dopo l’ultima era glaciale. Ai Colloqui di Dobbiaco 2012 verranno analizzati i pericoli che incombono sempre più pesantemente su questo sottile strato del Pianeta, nella sua funzione di habitat, fonte di nutrimento e di risorse. È sempre più evidente che la cementificazione, compattazione, contaminazione, erosione e depredamento del suolo sono un pericolo per la vita sulla Terra. Al momento, questa minaccia grava soprattutto sul Sud del mondo, ma è chiaro che la distruzione, i conflitti d’interesse per l’utilizzo del suolo (nutrimento, energia, edificazione) e la carenza crescente di terreno fertile, in previsione di un aumento della popolazione mondiale nei prossimi decenni sono una minaccia per tutto il Pianeta. Se negli anni Sessanta ogni abitante della Terra poteva contare, in media, su 0,4 ettari di suolo coltivabile, nel 2050 ne avrà a disposizione solo 0,16, tanto che ormai, parafrasando il “picco del petrolio”, si parla di “picco del suolo”.
I relatori e il pubblico dei Colloqui di Dobbiaco 2012 si confrontano sul futuro del suolo e della vita che si sviluppa sopra e sotto di lui, del terreno che sta sotto i nostri piedi, della politica del suolo nei paesi alpini e di altri argomenti correlati. Quali opportunità e prospettive si aprono nella lotta al consumo del suolo? Come si possono difendere i diritti delle popolazioni rurali dalla corsa all’accaparramento di appezzamenti enormi da parte delle multinazionali, soprattutto in Africa? Quale contributo può dare una politica attiva per la difesa del suolo allo sviluppo di filiere produttive ed economiche più ecologiche e sostenibili?