Urbanisti inaffidabili
Nell’era Albertini, fu Assessore allo Sviluppo del Territorio l’Ing. Verga, il quale, tra le altre cose, in ogni occasione di congresso, anche in sede internazionale, comunicò con grande enfasi che il Comune di Milano avrebbe messo a disposizione (anzi usò il presente: mette a disposizione) dell’edilizia sociale 1 milione e 200 mila metri quadrati di aree di sua proprietà “altrimenti destinate all’abbandono”.
Parco Sud. Tra il dire e il fare…
Anche da queste pagine, molte voci si sono levate, durante l’iter di adozione del PGT ambrosiano, e molte più si levano, ora che …si è alzato il vento, per sollecitare l’integrazione città-campagna. Sembra che, finalmente, un vasto patrimonio ambientale e di stili di vita, ora latente, potrebbe rendersi disponibile ai milanesi. La condizione perché ciò avvenga, condivisa dalla costante letteratura sul tema, è che si interrompa il “consumo di suolo” attuato con la trasformazione dalle attività produttive agricole (suolo antropizzato per funzioni vegetative) a quelle funzioni che propongo di ridefinire sterili, caricandone l’accezione negativa.
Con il nuovo P.G.T. Milano sarà più verde? 5 domande all’assessore Masseroli
I temi dell’incremento delle volumetrie, della densificazione della città e di come questi sarebbero favoriti dal nuovo P.G.T., sono stati molto discussi. Non altrettanto è stato fatto per il verde pubblico, anche se tutti gli interventi, che non sono rivolti ai tecnici, ma al grande pubblico, del Sindaco Letizia Moratti hanno privilegiato quasi esclusivamente questo argomento, affermando la superiore qualità che avrà quella Milano che oggi viene descritta, non sempre a ragione, più grigia che verde.
In casa dell’impiccato
Non si parla di corde, in casa dell’impiccato. In casa Assimpredil si è parlato di concorsi di architettura, e subito è riemersa la polemica sul caso “Arcimboldi”, del quale i più giovani troveranno copiosa letteratura, esentando queste colonne dalla replica. Non è bastata l’iniziativa degli imprenditori edili a favore della discussione del tema dei concorsi di architettura, a saldare una diversità di vedute che ha reso malinconico finanche il generoso buffet offerto dall’ospite. Mi chiedo se, in casi come questo, non sia più realistico e dignitoso riconoscere l’esistenza di un conflitto di interessi che, pur nella buona fede di entrambe le parti, impedisce la difesa di un “terzo” che, in questo caso, è la collettività.
EXPO 2015: le cascine e i figli dell’assessore
“La fantasia e la concretezza” (Rizzoli 2003) è il titolo di un notevole saggio di Domenico De Masi, la cui lettura è d’obbligo per l’universitario impegnato nel corso di sociologia, ma che suggerisco a tutti coloro i quali, avendo responsabilità pubbliche, devono tenere in particolare considerazione l’evoluzione della cultura umanistica e scientifica in rapporto ai fatti storici, in modo da evitare, quantomeno, la vergogna della “scoperta dell’acqua calda”.
P.G.T., periferie, parrocchie
Milano, periferia Est.
Sabato 3 ottobre la Chiesa di viale Corsica è stipata di fedeli. Si celebra l’investitura ufficiale del nuovo parroco. C’è il Vescovo Erminio che tira l’applauso della gente con gli occhi lucidi di commozione. Sanno che quel parroco rappresenta una comunità o, come lui dirà al termine della cerimonia, un “paese” in città. Padre Franco è uomo di Dio e di una Chiesa colta e, pur senza essere sociologo o urbanista, comprende che attorno a lui si stringono persone tra loro solidali e che questa condivisione di ideali, ma anche di luoghi, è contemporaneamente uno strumento e un fine.